Chutney e confettura di mirtilli contro gli zombie
Tenendo conto della quantità di notizie, film e storie su zombie et similia, vien da pensare che non siano pochi negli United States of America a credere davvero all’inevitabile apocalisse zombie, citando questo gradevole post scovato in rete, nel quale l’autrice, Amelia Urry, prende spunto, per la sua personale scorta alimentare in caso di “sanguinosi mesi di terrore” alle porte, dalle preparazioni di Cathy Barrow, autrice di Modern Farmer.
Si tratta di una scorta alimentare che rifugge gli stereotipi del cibo fast food, a favore di salsa di pomodoro, conserve, zuppe, marmellate e chutney, tutte rigorosamente fatte in casa e conservate in arbanelle (si chiameranno così anche al di là dell’oceano?) di vetro, pronte per essere cucinate e consumate. La stessa Amelia Urry si cimenta nella confettura di mirtilli, rimediando una bruciatura alla mano, ma anche un barattolo (quasi) pieno di confettura.
Che dire? Probabilmente, agli occhi di molti americani, è ben più strana questa proposta alimentare, piuttosto che uno zombie nel giardino. O forse no, anche noi siamo in preda di stereotipi duri a morire.
Quel che è certo è che a noi non occorre lo spettro degli zombie per conservare nella nostra personale cambusa, un barattolo di pesto (tenuto in freezer, ovviamente, se deve essere mantenuto a lungo), né un’arbanella di acciughe sotto sale.