Ronda & il Ristorante Bardal
Si dice che Ronda, uno dei più importanti pueblos blancos Andalusi della provincia di Malaga, sia bellissima. E’ vero!!!! Il borgo merita una visita di almeno 3 giorni per girellare lungo le stradine del centro storico e scoprire tutte le sue ricchezze: i ponti, le case nobiliari e la plaza de toros (rmcr.org) poi ci sono bagni arabi, i musei del banditismo (museobandolero.com) e quello di pittura Joaquín Peinado (museojoaquinpeinado.com) con tele del suo grande amico Pablo Picasso e il Centro Integral del Vino (centrointegraldelvino.org) in un ex deposito di acqua del 1860 appena restaurato. Mi ha sorpreso la visita della bodega Descalzos Viejos (descalzosviejos.com), in un convento cinquecentesco sconsacrato. Le bottiglie riposano tra volte a affreschi ritrovati casualmente e recuperati. Dalla cantina si apprezza una prospettiva diversa del profilo di Ronda.
Consiglio di prenotarsi per il concerto quotidiano di chitarra di Paco Seco (pacoseco.com) con degustazione dei vini del territorio, ma soprattutto di fissare un tavolo al Restaurante Bardal di Benito Gomez (restaurantebardal.com). E’ molto centrale, accanto a Plaza del Socorro.
Il decoro lineare con mattoni e legno a vista e le pareti blanc cassé rendono l’ambiente elegante, confermato anche dalla raffinatezza dei piatti (che cambiano forma, materiale e colore ad ogni portata). Pochi tavoli, luce soffusa, una grande vetrata affacciata su un giardino verde e un super caposala – sommelier come Miguel Conde, in grado di consigliare i migliori abbinamenti possibili con i vini del territorio, tra i miei preferiti al mondo.
A sentire lui, chef non convenzionale, la sua cucina non è né moderna né tradizionale ma una sintesi del suo vagabondare per il mondo per vent’anni. Catalano di origine il quarantenne Benito Gomez, del segno dei gemelli, si è trasferito in Andalusia a 19 anni per motivi di cuore e poi dopo varie peregrinazioni, ha scelto Ronda dove vive da 13 anni.
“La mia cucina si basa su prodotti freschi, umili ed economici… certo molto lavorati, sono soprattutto del territorio con pochissime eccezione come le ostriche e le anguille. Il mio stile è una mescla di sapori di cucine diverse, delle quali ho preso solo il meglio”. Forse è anche per amor proprio che a Benito piace cucinare al meglio e far stare bene gli ospiti, locali e turisti che tornano più volte anche nella stessa breve vacanza.
Al momento Bardal è il locale più à la page di Ronda. Il menù cambia spesso, avendo tempo merita ordinare il Gran Menù Bardal, con 21 assaggi ( 76.50€, senza vini), se andate di corsa accontentatevi del Menù Bardal con 17 assaggi (55,50€, senza vini).
Le varie portate si susseguono con un ritmo giusto per apprezzare i piatti. Eleganza e sapore caratterizzano ogni boccone, ma alcuni piatti sono semplicemente memorabili, come il gazpacho con pomodori verdi e camomilla, tanto gradevole all’occhio quanto al palato e il dessert alla meringa. Ogni portata è abbinato a un vino, eccellente. Se è vero che a tavola non s’invecchia, qui si ringiovanisce di parecchio.
Ornella D’alessio
Giornalista buongustaia, con una passione per il pesto. Gira il mondo per scrivere reportage di viaggi e servizi su cibo e vino per i principali giornali italiani.