Monferrato: le colline del Piacere.

Monferrato: le colline del Piacere.

Un week end in Monferrato per riempire la dispensa di delizie e riposare lo sguardo lasciandolo libero di spaziare sulle dolci colline vitate. Puro piacere delle papille e dei sensi. A Casale Monferrato è bene arrivare in tempo per acquistare i krumiri più buoni del mondo che dal 1878 vengono prodotti rigorosamente a mano da Portinari (krumirirossi.it). Non importa conoscere l’indirizzo è sufficiente seguire il profumo che aleggia nel centro storico di casale. Una manciata di chilometri verso le prime colline del monferrato casalese per posare le valigie alla Cascina  Faletta (faletta.it) in regione Mandoletta. E’ un vecchio casale principescamente ristrutturato secondo i criteri della bioedilizia. Tutti gli impianti, da quello elettrico a quello idraulico sono eco sostenibili. La piscina, fiore all’occhiello, è di acqua salata e il cloro è bandito (rimane chiusa solo nel cuore dell’inverno). Giovanni Rosso e Elena Novarino sono degli ottimi patron, sempre lieti di fornire le dritte giuste per un eccellente shopping gastronomico nei dintorni. Certo allontanarsi da Cascina Faletta, non è scontato, anche perché c’è pure il ristorante (chiuso a gennaio e febbraio) dove ci si sazia di delizie monferrine accompagnate dai loro vini. Notevole il Marchesa Virginia, spumante metodo classico con uve di Pinot nero vinificate in acciaio a temperatura controllata. E’ fine e persistente accompagna bene anche tutto il pasto, ma vale la pena di provare anche gli altri loro vini.  Ai fornelli  Paolo Viviani e in sala un maitre d’eccezione: Fabrizio Alessio che conosce il territorio come le sue tasche. Seguendo le dritte dei padroni di casa nell’ arco di pochi chilometri s’ incontrano piccoli produttori di qualità. Per cominciare una visita all’infernot sotto al municipio di Terruggia scoperto a circa 8 metri di profondità nel 2015, vicino alla chiesa di san Martino. Si prosegue costeggiando Camagna dove svetta l’ottocentesca cupola dell’architetto Crescentino Caselli che ricorda quella del suo maestro Alessandro Antonelli a Novara, e infine si assaggiano le nocciole di Corilu (corilu.it) in località Fontanino, frazione di Lu,  dove si fanno golose degustazioni di crema di nocciola classica, al giuanduja e  o al gianduja fondente o di pasta di nocciola piemonte IGP, che si può  abbinare ad una buona pasta facendo le veci del pistacchio di Bronte. Non importa suggerire di acquistare le nocciole sgusciate e tostate, cibo degli dei, viene spontaneo.

A Lu vale una sosta il panificio agribio Luigina Bisoglio (agribiopanificiobisoglio.com) dove usano solo farine di cereali biologici macinati con mulino a pietra. Usano prodotti di stagione, freschi e biologici anche per le focacce con verdura o frutta. Ho fatto il pane con queste farine, viene eccellente! Mi è piaciuto il museo San Giacomo (museosangiacomo.it), aperto il sabato pomeriggio 14,30/18 e la domenica mattina 10/12.30 o su appuntamento). Pochi chilometri fino a Fubine ed eccoci alla Fattoria della Capra Regina ( capraregina.it), il nome la dice lunga. Qui circa 200 caprette di Roccaverano che sono in via di estinzione  vivono felici e quando vanno in pensione hanno un laghetto col prato a loro disposizione, finchè campano. Eccellenti la robiola della regina con sentori di erba verde e nocciola, il Parma Regina stagionato 4 mesi, ricotta della Capra Regina e su richiesta anche i ravioli di magro fatti a mano in casa con farina, uova di galline felici, verdura di stagione , ricotta e parma Regina di capra e un pizzico di noce moscata ( spaccio aperto 8/12 e 15,30/19 anche sabato e domenica). Un week end che riconcilia con la vita. Da provare.

Ornella D’alessio

Giornalista buongustaia, con una passione per il pesto. Gira il mondo per scrivere reportage di viaggi e servizi su cibo e vino per i principali giornali italiani.

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