Il Pesto Genovese patrimonio dell’Unesco
Che il Pesto Genovese sia una meraviglia lo sosteniamo da tempo. Anzi, è il nostro mantra. Non solo: con le gambe sotto al tavolo e un bel piatto di fronte, ogni giorno, ci impegniamo al massimo per elevarlo a tesoro del creato!
A parte le battute, da lunedì 19 gennaio iniziano ufficialmente le procedure per candidarlo a diventare patrimonio culturale dell’umanità.
In sintesi: il Pesto Genovese al mortaio potrebbe diventare Patrimonio UNESCO.
Alcuni cenni storici. La Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale, culturale e naturale (adottata nel 1972), tra le varie missioni dell’UNESCO, stabilisce proprio l’ identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future dei patrimoni culturali e naturali di tutto il mondo.
Che cosa si intende per patrimonio culturale? Risposta: un monumento, un gruppo di edifici o un sito di valore storico, estetico, archeologico, scientifico, etnologico o antropologico.
Traduzione: il Pesto Genovese al Mortaio si candida a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Molto più di una ricetta, quindi, bensì una tecnica, un sapere dall’alto valore storico e etno-antropologico, espressione della tradizione locale. Da conservare e tramandare alle generazioni future.
Amen. E cosi sia.
A patrocinare la candidatura al Ministero dei Beni culturali (che poi la inoltrerà all’agenzia delle Nazioni Unite), saranno Comune di Genova, Regione Liguria, Camera di Commercio di Genova e l’Associazione Palatifini, organizzatrice del Campionato Mondiale di Pesto al Mortaio.
Carta e penna alla mano: l’appuntamento è per lunedì 19 gennaio (ore 10.30), Palazzo della Borsa, Genova (via XX Settembre 44). L’ingresso è libero.