Drogheria Internazionale. Cinque sapori per cinque continenti
Sei appena sceso dal letto e il momento sacro della colazione ti aspetta. Come preferisci cominciare il tuo viaggio intorno al mondo?
Alla mattina sei più un tipo da dolce o per svegliarti hai bisogno della carica amara di un bel caffè nero?
Potremmo partire dal nuovo continente con un piatto di soffici pancake con sciroppo d’acero canadese oppure spostarci solo di alcune centinaia di chilometri per una tappa in terra tedesca, la vera patria del caffè filtro, quello che in Italia a tutt’oggi chiamiamo “all’americana” (il caffé espresso americano è un’altra cosa ancora…)
Se l’attribuzione errata del caffè filtro è una minuzia e non cambierebbe lo stereotipo che abbiamo della Germania – tutto un “birra, crauti, wurstel e serietà” – sarebbe invece doveroso dedicare almeno cinque minuti della nostra mattinata al povero Canada, il cui simbolo, lo sciroppo d’acero (il solo Quebec fornisce il 75% della produzione mondiale) lo associamo più facilmente a una tavola calda del Midwest che a una di Montreal, fermi come siamo all’immagine del 1957 del Canadà, una casetta e tanti fiori di lillà, grazie una canzone arrivata quarta al Festival di Sanremo di quell’anno.
Passiamo a mezzogiorno. Qualunque sia stato il luogo di partenza prescelto, è pur sempre agosto e consigliamo una fresca e ricca insalata. Ci aspetta il Libano, cuore del Mediterraneo e porta d’Oriente, con un condimento gustosissimo, un’emulsione di crema di semi di sesamo (la tahina) con limone e aglio. Rimanga fra noi, ma se si volesse fare veramente gli uomini di mondo, per pranzo «via l’insalata e abbasso la leggerezza» e andiamo di sandwich “stelle e strisce”, farcito con burro di arachidi. Il suo sapore equilibrato tra dolce e salato rende questo ingrediente estremamente versatile: mai sentito nominare l’Elvis Sandwich? Un panino imbottito di burro di arachidi, banana, bacon?! A pensarci bene forse fin troppo versatile…
Il pomeriggio passa in un baleno (credici!) e al nostro rientro è una brezza dei Caraibi ad accoglierci con sentori di frutta esotica che si diffondo dalla cucina, mescolandosi con l’aromaticità delle spezie. La serata promette tutta la ricchezza del mare, in un intingolo dal sapore pieno di agrodolce. Davanti a noi, gamberoni e aragoste portati in tavola con una salsa creola, da peperoncino habanero lavorato con tabasco e purea di mango, papaya e banana.
Finita la cena, ormai è troppo tardi per l’ultimo continente. Salteremo l’Oceania – sarà per un’altra volta – e ci dovremo accontentare di volare dalla Louisiana in California per concludere la serata con un cocktail originale, una personalissima interpretazione del Moscow mule: vodka, succo di lime fresco e sciroppo di zenzero, serviti nella tipica tazza di rame.
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