Alla ricerca della Madeleine perduta – La ricetta del dolce più famoso della Letteratura
Charles Swann è appena rientrato a casa e la madre vedendolo infreddolito gli offre una tazza di tè. Sarà perché è effettivamente una serata fredda o perché ha bisogno di un po’ conforto per la malinconia che lo colpisce in quei giorni, fatto sta che diversamente dal solito Charles accetta. La madre oltre alla bevanda calda gli porta dei dolcetti da mangiarci insieme, delle petites madeleines. L’assaggio del dolce scuote Charles che però non ne capisce il motivo; finché ricorda che, quando era bambino, sua Zia Leonie aveva l’abitudine di dargli qualche pezzo di madeleine imbevuto nel tè: ritrovare proprio quel particolare sapore, una sensazione che aveva dimenticato, gli aveva dunque permesso di porsi fuori dal flusso del tempo e, anche se solo per un momento, di non doversi preoccupare dell’oggi e tanto meno del domani.
Quest’episodio che Marcel Proust ha raccontato nelle pagine della sua celebre opera Alla ricerca del tempo perduto divenne talmente popolare presso i lettori che la stessa madeleine è diventata in seguito il simbolo di tutti quegli oggetti – o anche gesti – della vita quotidiana che hanno una forte carica evocativa per la nostra memoria personale: un aspetto all’apparenza comune e insignificante (come può essere un particolare sapore) basta a fare scattare in noi ricordi ed emozioni che credevamo perdute.
(Nel primo manoscritto in realtà invece delle madeleines compariva del semplice pane tostato e miele; nella seconda stesura il pane si era trasformato in frollini mentre solo nella terza riscrittura da parte di Proust abbiamo in ultimo la comparsa della madeleine. Chissà se avrebbe avuto così tanta fortuna letteraria anche l’umile pane tostato!)
Ma ora ripercorriamo insieme la (vera?) storia di questo dolce…
L’unica cosa di cui possiamo essere sicuri è che siano nate a Commercy, nella regione francese della Lorena, e che probabilmente siano state chiamate in questo modo in onore delle cuoca che li ha inventati. Ma su chi sia precisamente questa persona le fonti non sono concordi.
C’è chi sostiene che fossero conosciute così come le mangiamo oggi già durante il Medioevo, da quando una cuoca di nome Madeleine preparò dei pasticcini modellati sulla forma della conchiglia di capasanta per i pellegrini in cammino verso Campostela (la conchiglia fa parte della simbologia del pellegrinaggio cristiano). Oppure potrebbe essere stata invece la cuoca del cardinale di Retz, tale Madeleine Simonin, ad avere avuto per prima l’idea di modificare una ricetta di un dolce locale quando il cardinale era in esilio nelle sue proprietà a Commercy (e che poi dal 1661 la Duchessa Longueville, una conoscente, abbia reso famosa questa gourmandise in società). Infine altre fonti raccontano della cuoca di Stanislas Leszczynsky (altro famoso esiliato…) che alla corte di Luigi XV conobbe questo dolce e ne diede nuova fama.
E finalmente la ricetta delle madeleines!
Ingredienti per 12-13 madeleines
- 2 uova
- 100 gr di zucchero in cristalli
- 40 gr di latte
- 125 gr di farina
- 5 gr di lievito
- 140 gr di burro Échiré naturale “doux/dolce”
- 120 gr di zucchero a velo
- 30 gr di succo di arancia
Preparazione
Mescolare le uova con lo zucchero in cristalli. Aggiungere il latte. Versare la farina e lievito setacciati. In ultimo il burro fuso. Mescolare. Lasciare riposare l’impasto in frigorifero per 2/3 ore. Imburrare lo stampo delle madeleines e infarinare. Versare l’impasto e infornare per 9 minuti a 210°C. Lasciare raffreddare. Fare una glassa con lo zucchero a velo e il succo di arancia, da spalmare con un pennello sulle madeleines.
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