Acciughe e alici sono la stessa cosa?
Sì. Sono solo due modi differenti di chiamare l’engraulis encrasicolus (non preoccupatevi è il suo nome scientifico…) Invece la sarda (o sardina) è effettivamente un altro pesce, e nemmeno della stessa famiglia della acciuga!
Ora che vi abbiamo svelato subito l’arcano, potreste anche esserci un po’ riconoscenti e accompagnarci nella scoperta di altre interessanti curiosità riguardanti l’acciuga/alice.
La colatura di alici di Cetara
La colatura di alici è un condimento tradizionale che si ottiene dalla fermentazione delle acciughe. Il liquido prodotto dalla maturazione delle alici durante la preparazione per la sua conservazione sottosale solitamente si scarta; a Cetara invece, borgo della Costiera Amalfitana, questo liquido diventa un prezioso ingrediente, una saporita e sapida salsa con cui condire la pasta.
Le acciughe dopo essere state pulite sono messe in botti – alternando uno strato di pesce con uno di sale – chiuse da un disco di legno su quale viene posto un peso: la pressione e l’azione del sale fanno sì che le alici perdano il loro “sugo”. Il liquido è poi raccolto e fatto asciugare al sole per mesi in recipienti di vetro per ottenere la concentrazione ottimale, per essere infine versato nuovamente in botte, passando tra strati di alici: un piccolo foro nel fondo della botte farà “colare” fuori la colatura pronta. Qui sotto trovate le immagini delle quattro fasi principali della lavorazione della colatura di alici di Cetara: pulizia delle acciughe, la messa in botte, la maturazione e la colatura del liquido dalla botte.
Come dicevamo, la colatura è un condimento sapido e può sostituire ottimamente il sale per dare gusto ai vostri piatti. Utilizzatela come insaporitore per creare note originali in pietanze di pesce e verdure. Tradizionalmente la colatura di alici è usata per condire la pasta.
La ricetta degli spaghetti con la colatura di alici di Cetara
Ingredienti per 4 persone:
– 400 gr di spaghetti
– 2 spicchi di aglio
– 150 cl. di Olio Extra Vergine d’oliva
– Prezzemolo
– Peperoncino a piacere
– 1 cucchiaio abbondante di colatura a persona (lasciare poi la bottiglietta a disposizione dell’ospite)
Cuocere la pasta in acqua non salata. Mettere nella terrina (non nella padella!) dove condirete gli spaghetti l’olio, aglio e prezzemolo sminuzzati (e se piace, il peperoncino), la colatura di alici e un po’ di acqua di cottura della pasta. Aggiungere gli spaghetti: non preoccupatevi se il condimento sembrerà troppo liquido perché gli spaghetti caldi si “berranno” tutto.